In vigore dal 24 ottobre 2020, il Decreto Pelle che definisce le “nuove Disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia”, uno strumento per avere una maggiore trasparenza nella descrizione dei materiali utilizzati senza usare terminologia fuorviante e non verificabile.
In primis il decreto rivede l’uso corretto della terminologia conciaria, per tutelare i termini vera pelle e cuoio e, obbliga l’immissione e la messa a disposizione sul mercato di prodotti e manufatti a rispettare tale terminologia. E Introduce l’obbligo di etichettatura che deve essere facilmente leggibile, visibile e accessibile.
Abbiamo chiesto un commento a Stefano Bonetto, partner Ecoconsult e auditor ambientale esperto del settore, che ci risponde così: “una battaglia vinta, quello che mi importa sottolineare è la dimensione tecnica di questo provvedimento, è stata svolta una pressione politica basata sulla ricerca e sulla normazione tecnica (in particolare quella UNI), complimenti al settore e adesso speriamo che molti altri settori seguano questo esempio positivo, penso a tutto il comparto enogastronomico in ottica di servizi e non solo prodotti. Attenzione anche alla rivoluzione che queste norme introducono rispetto ai progetti di compliance delle aziende, per esempio le ISO 9001 o le ISO 14001 o il Decreto legislativo 231 del 2001 sulla responsabilità penale di impresa, in particolare per i reati contro l’industria.”
Decreto Pelle in Gazzetta Ufficiale