Anche un'impresa di piccole dimensioni può farcela!
Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio Accredia 2018 “La sicurezza sui luoghi di lavoro e la certificazione” attualmente le imprese che hanno implementato un sistema di gestione certificato secondo la norma OHSAS 18001 sono quasi 17 mila, il 9% in più rispetto al 2016 e il 32% in più rispetto a tre anni fa.
L’adozione di sistemi di gestione certificati (dati sotto accreditamento) migliora l’efficacia delle politiche di prevenzione; nelle aziende certificate, infatti, si rilevano circa il 16% in meno degli infortuni e, nel 40% dei casi, questi sono comunque meno gravi rispetto a quelli che si verificano in realtà non certificate.
L’indagine Accredia, condotta su un campione di 311 aziende certificate OHSAS 18001 ha confermato quanto sopra riportato: il 98,4% delle imprese coinvolte ha infatti constatato un miglioramento nelle prestazioni di sicurezza, dato dalla diminuzione dei mancati infortuni, degli infortuni e delle malattie professionali, dall’aumento delle ore di formazione e delle non conformità gestite.
La scelta di certificare il sistema di gestione deriva nella maggioranza dei casi da due leve principali: la richiesta del mercato per bandi, richieste di clienti o progetti finanziati (in particolare nei settori delle costruzioni e del commercio) o un’iniziativa della direzione aziendale.
La norma di riferimento finora è stata lo standard britannico BS OHSAS 18001, emanato nel 1999 e rivisto nel 2007, che è destinato a essere sostituito dalla nuova certificazione internazionale ISO 45001 (adottata dall’UNI e quindi a tutti gli effetti norma italiana), pubblicata il 12 marzo 2018 e che entrerà definitivamente in vigore come unico standard di riferimento l’11 marzo 2021.
L’azienda presa in esame si occupa di vendita ed assistenza di macchinari per il trattamento dei rifiuti e progettazione di impianti. La tipologia di attività ha indotto la società, oltre ad adempiere ai normali obblighi per la sicurezza, a decidere di implementare un sistema di gestione sicurezza secondo la OHSAS 18001.
Per il processo di adeguamento alla ISO 45001 abbiamo quindi ripreso tutta la documentazione già prodotta, per andare poi ad integrarla con quanto richiesto dalla nuova normativa.
In particolare, si è partiti dal ricostruire lo scenario di riferimento tramite l’analisi del contesto per individuare i processi centrali e di supporto, sfruttando quanto presente anche nel DVR e nelle schede mansioni (approccio integrato). Il modello di analisi che usiamo in questi casi è specifico e basato su tre dimensioni: attività, requisiti legali e rischi per i lavoratori.
In seguito, sono stati incrociati i processi e le attività rilevanti individuate come sopra con la nostra mappatura standard dei processi OHS (14 macro-attività). Definita la nuova “lista” è stata utilizzata la metodologia ISO classica: rilevanza, pericoli, opportunità, controlli e procedure, OFI (opportunità di miglioramento).
La nuova matrice è stata quindi validata attraverso interviste al personale coinvolto. Sia i soggetti del SPP (in particolare Datore di lavoro, RSPP e Medico competente), sia il personale operativo in particolare i preposti. Questo lavoro è stato analizzato in sede di riunione periodica (vero start up di progetto) che adeguatamente completata è anche il riesame della direzione.
È seguita una attività di formazione puntuale (esterna data la piccola dimensione aziendale), che ha previsto anche l’analisi degli stakeholder.
Nella prima fase sono state modificate in particolare le seguenti aree:
Conclusione (discussa con la direzione)
Il passaggio ha permesso un sistema sicurezza con un approccio maggiore alle attività ed ai processi (cosa faccio e perché lo faccio) dell’azienda. Quindi maggiore efficacia e accettazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. Infine è stato subito chiaro che il nuovo manuale (è stato deciso di tenerlo anche se in forma sintetica, ma auto-portante) permetterà, prospetticamente, di integrare lo stesso con i sistemi qualità, ambiente ed energia già implementati dall’azienda.
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